Una delle problematiche che più spesso portano i proprietari a rivolgersi agli specialisti di Unika è la magrezza dei loro cavalli e la conseguente necessità di incrementare il loro peso e migliorare la loro condizione fisica.
Innanzitutto è necessario specificare che esiste un sistema standardizzato di valutazione delle condizioni fisiche del cavallo che permette al professionista, sulla base dell’attribuzione di un punteggio, di valutare in modo oggettivo se il cavallo si trova in uno stato di sottopeso, normopeso o sovrappeso. Questo sistema prende il nome di Body Condition Score (BCS) e può essere valutato su una scala a 5 o a 9 punti. Nel primo caso un cavallo è considerato magro se ha un punteggio di BCS uguale o inferiore a 2, nel secondo caso invece se il valore di BCS è uguale o inferiore a 4. Tale punteggio si ottiene andando a valutare l’accumulo di grasso e lo sviluppo muscolare in determinate zone del corpo del cavallo quali collo, garrese, costato, regione ascellare, schiena e groppa, attacco della coda, cosce. Approfondiremo questo argomento in uno dei prossimi articoli.
Una volta appurato che il cavallo si trova in uno stato di magrezza è necessario risalire alle cause che hanno determinato l’instaurarsi di tale problematica. Di seguito ne verranno elencate alcune tra le più comuni:
- Dieta non idonea
Molto spesso durante le anamnesi alimentari si riscontrano diete non sufficienti a coprire i fabbisogni giornalieri del cavallo, che sia questo atleta o meno. Quando si formula una dieta bisogna tenere in considerazione molteplici fattori specifici del soggetto considerato: l’età, la razza, il sesso, la condizione fisica e il carico di lavoro fisico sono sicuramente i primi da analizzare, ma non sono i soli. È infatti fondamentale comprendere e tenere in considerazione qual è la fase di vita che il cavallo sta vivendo: una cavalla in gestazione ha fabbisogni completamente diversi da uno stallone in attività riproduttiva, un cavallo anziano ha necessità differenti rispetto ad un cavallo più giovane che svolge la stessa attività fisica, due cavalli atleti della medesima età, razza, sesso e BCS che svolgono sport diversi possono avere bisogno di un’alimentazione radicalmente diversa.
Un altro errore che spesso viene commesso è alimentare poco il cavallo con l’intento di non farlo “scaldare”. Questo è uno dei falsi miti più “duri a morire” e con cui i nutrizionisti si scontrano quotidianamente. A causa di ciò i proprietari scelgono spesso mangimi con alti tenori di fibre e con un basso apporto energetico e proteico, che vengono somministrati in dosaggi ridotti 1 o 2 volte al giorno. Tale comportamento è sbagliato sotto diversi punti di vista:
- In primis il cavallo è un animale abituato ad assumere piccole quantità di alimento ma in modo continuativo nel corso della giornata (il cavallo in natura pascola per circa 16-18 ore al giorno); sarebbe dunque opportuno dividere la corretta razione di mangime in 3 pasti, dando la possibilità al cavallo di avere il fieno o il pascolo sempre a disposizione.
- In seconda battuta lo scarso apporto di nutrienti causato da una quantità e/o da una qualità di mangime non idonea causerà inizialmente la diminuzione delle riserve adipose e successivamente indurrà la degradazione delle proteine delle masse muscolari, inducendo modificazioni morfologiche, calo delle performance sportive, rallentamento della crescita nei puledri, alterazioni nella produzione di latte nelle cavalle, diminuzione della qualità del seme negli stalloni…
- Infine, spesso i mangimi ad alto contenuto di fibre e i mix di cereali in chicci sono poveri di minerali: come risposta alla carenza di tali micronutrienti l’organismo inizierà a degradare le strutture ossee per ottenere minerali fondamentali quali ad esempio calcio e fosforo.
Ciò che nella dieta del cavallo può causare nervosismo è un carico eccessivo di cereali, in modo particolare fioccati, che per loro natura risultano particolarmente ricchi di zuccheri, che determinano alti picchi glicemici, ossia elevate concentrazioni di glucosio nel sangue. Per tale motivo è necessario optare per mangimi con un basso contenuto di cereali e con ingredienti alternativi come la soia e il riso.
Il calcolo delle razioni alimentari spesso non è un’operazione facile, per questo è sempre bene affidarsi a nutrizionisti specializzati.
Se la causa del dimagrimento è una dieta errata basterà correggerla per far ritornare il cavallo in una condizione fisica adeguata. È bene specificare che ogni cambio alimentare deve avvenire gradualmente e possono occorrere anche mesi prima di vedere un risultato apprezzabile.
2. Problematiche a carico dei denti
Se il cavallo soffre di problematiche ai denti la masticazione sarà più difficoltosa e incompleta, facendo in questo modo arrivare nello stomaco e nell’intestino del cavallo alimenti solo parzialmente frantumati e dunque molto più difficili da digerire. Il cavallo sarà quindi in grado di estrarre meno energia dagli alimenti: questo significa che se anche la dieta è bilanciata dal punto di vista energetico e nutrizionale, il cavallo sarò in grado di assorbire solo in parte gli elementi contenuti negli alimenti, i quali potrebbero non essere sufficienti a coprire i suoi fabbisogni. È dunque indispensabile controllare periodicamente la dentatura del cavallo, soprattutto nel caso di soggetti anziani, per i quali potrebbe essere necessario somministrare alimenti disciolti o ammorbiditi in acqua.
3. Infezioni parassitarie in atto
Una causa di magrezza e/o perdita di peso è la presenza di parassiti intestinali, conosciuti volgarmente con il nome di vermi. Questi parassiti colonizzano l’intestino del cavallo colpito per trarne un vantaggio in termini di nutrizione e riproduzione. I parassiti intestinali infatti sottraggono nutrimento al cavallo, motivo per cui uno dei segni caratteristici della loro presenza è la perdita di peso del soggetto. Tali infezioni possono assumere un andamento cronico e determinare un pericolo per la salute del cavallo. Quando un’infezione parassitaria è in atto è assolutamente necessario l’intervento del veterinario, che saprà indicare quali farmaci somministrare per debellare l’infezione. A scopo preventivo invece è possibile somministrare circa 3/4 volte all’anno dei prodotti a base di ingredienti fitoterapici conosciuti nella medicina popolare per la loro azione di allontanamento degli organismi intestinali potenzialmente dannosi, come ad esempio Enterowell, formulato con aglio, semi di zucca, estratti di origano e santoreggia.
4. Cavalli anziani
I cavalli anziani presentano una funzionalità digestiva meno efficiente rispetto ai cavalli giovani e adulti. Questo si traduce in fabbisogni nutrizionali più elevati a causa della minore capacità di digerire e assorbire i nutrienti contenuti nella razione alimentare giornaliera. Inoltre, spesso i cavalli anziani sono maggiormente soggetti alle problematiche descritte sopra, ossia alle infezioni intestinali e alle problematiche a carico dei denti.
Una buona strategia per contrastare la magrezza nei soggetti anziani è introdurre nella loro dieta un nucleo proteico come Racing Feed: questo permette di aumentare l’apporto proteico totale della dieta in quanto l’assimilazione di tale macronutriente è particolarmente difficoltoso per i cavalli anziani. Abbiamo già parlato di questo argomento nel blog di giugno, se te lo sei perso qui puoi trovare il link all’articolo.
Abbiamo dunque analizzato le 4 cause più comuni di magrezza nel cavallo, ma vogliamo precisare che tale elenco non sostituisce il consulto da parte di un professionista, che saprà valutare il cavallo nel suo complesso e nella sua unicità, consigliando quali azioni mettere in atto per risolvere la condizione di magrezza e migliorare la condizione fisica del cavallo. Se anche il tuo cavallo soffre di magrezza e hai bisogno di una consulenza nutrizionale, il team di Unika sarà felice di darti supporto e aiutarti a formulare una corretta dieta per il tuo cavallo.
Ecco il cambiamento di Kitt, il cavallo di Sofia, dopo un mese dal cambiamento della sua dieta e l’introduzione di Racing Feed.